Ortogeriatria
L’Ortogeriatria è un percorso clinico-assistenziale integrato che affronta la complessità del paziente anziano con frattura del collo femore e garantisce una presa in carico multi-professionale mediante l’accesso ad un percorso strutturato secondo i bisogni del paziente.
La UOS di Ortogeriatria è collocata all’interno della UOC di Ortopedia e Traumatologia (Dipartimento funzionale di Scienze Chirurgiche) ed è gestita da un team multiprofessionale e multidisciplinare di cui fanno parte:
- medico ortopedico
- medico internista
- infermiere case-manager
- fisioterapista
- assistente sociale
Questa organizzazione pone il paziente al centro dell’assistenza e integra le competenze dei professionisti coinvolti in un progetto coordinato che segue il paziente dall’ingresso fino alla dimissione.
Percorso assistenziale
- Accesso del paziente in Pronto Soccorso Ortopedico
- Ricovero in reparto di degenza
- Prevenzione e trattamento delle complicanze
- Intervento chirurgico
- Riabilitazione precoce
- Rientro a domicilio con servizi territoriali oppure Trasferimento in Medicina Fisica/ PARE
- Follow up
Gli aspetti salienti di questo percorso clinico sono:
- l’integrazione dei bisogni chirurgici, internistici e riabilitativi
- la valutazione clinica precoce e accurata, al fine di stabilizzare i problemi attivi prima dell’intervento
- la valutazione sistematica, la prevenzione ed il trattamento del dolore
- la valutazione sistematica, la prevenzione ed il trattamento dello stato confusionale acuto
- la valutazione dell’autonomia pre-frattura e del supporto socio-familiare del paziente, al fine di elaborare fin dai primi giorni di ricovero un coerente progetto riabilitativo
- la prevenzione e la gestione delle complicanze mediche nel post-operatorio
- la precoce mobilizzazione e ‘‘verticalizzazione’’ del paziente
- la pianificazione della dimissione o del trasferimento
La pianificazione della dimissione inizia già dall’ingresso nell’UOS di Ortogeriatria e viene ridefinita nel corso del ricovero, in particolare dopo l’intervento chirurgico e ogni volta che emergano variazioni cliniche, funzionali o socio-assistenziali significative.
I criteri su cui si basa la valutazione per individuare il setting più appropriato alla dimissione acuta sono:
- lo stato cognitivo
- lo stato funzionale pre-frattura
- le risorse familiari ed economiche
- la concessione del carico
- il tipo di recupero funzionale dopo l’intervento
- l’eventuale comparsa di complicanze post-operatorie
Sulla base di tali criteri sono stati definiti 6 “Profili Pazienti” che facilitano l’identificazione del percorso del paziente verso adeguati setting:
- domicilio
- riabilitazione estensiva (RE) extraospedaliera
- riabilitazione estensiva intraospedaliera (PARE)
- riabilitazione intensiva (RI) intra od extraospedaliera
- lungodegenza o CRA
- lungodegenza seguita dalla riabilitazione dopo concessione del carico (LD+RE)
Le scelte e le richieste del paziente e dei familiari sono elementi essenziali per la definizione del percorso di cura.
In linea generale, tutti i pazienti dopo frattura di femore hanno indicazione a eseguire un trattamento riabilitativo ad eccezione di quelli in cui il livello funzionale pre-frattura sia già stato raggiunto al termine della fase acuta, quelli allettati prima della frattura e quelli le cui condizioni cliniche inducano a non identificare obiettivi riabilitativi.
La presenza di demenza, anche di grado avanzato, non rappresenta una controindicazione al trattamento riabilitativo.
I pazienti provenienti da strutture protette rientrano nella struttura dove proseguiranno il ciclo riabilitativo necessario.
Qualora vi fosse una indicazione a eseguire un ciclo riabilitativo a maggiore intensità, la provenienza da strutture protette non preclude l’indicazione al trasferimento in un setting riabilitativo intermedio.
Responsabile della gestione assistenziale del paziente dall’ammissione alla dimissione dal reparto è l’infermiere case-manager, che garantisce:
- il coordinamento e l’erogazione di un’assistenza complessiva ad alta personalizzazione
- la continuità del percorso assistenziale
Inoltre, insieme con l’assistente sociale, costituisce un riferimento stabile per il paziente e la famiglia.
La presenza del fisioterapista dedicato mira a garantire la presa in carico tempestiva del paziente (entro 24 ore dall’intervento), a favorire il precoce avvio della fase di recupero, a facilitare la preparazione e l’accesso al percorso riabilitativo personalizzato che il paziente svolgerà successivamente in ambiente riabilitativo o al domicilio.
Il modello assistenziale ortogeriatrico è un modello innovativo che è stato oggetto di ricerca ed è tuttora argomento di pubblicazioni e di tesi di specializzazione in Geriatria e Gerontologia.
La percentuale di interventi entro le 48 ore è un indicatore di qualità degli ospedali valutato dal Piano Nazionale Esiti (PNE).
ACCESSO ALLE PRESTAZIONI
Il paziente in urgenza è ricoverato tramite Pronto Soccorso.
Per le procedure programmate, gli accessi sono regolamentati, previa visita ortopedica ambulatoriale, attraverso la gestione di una lista di attesa secondo le disposizioni di legge.
PATOLOGIE TRATTATE
- fratture del collo del femore dell’anziano